Chi sono gli scariolanti ? Occorre fare un passo indietro nel tempo. Tramonto del Medioevo: Ravenna; la faticosa e travagliata opera di bonifica di questo luogo pervaso da fiumi e canali, paludi ed acque Miste. Gli scariolanti, uomini in grado di deviare il letto dei fiumi.

Chilometri e chilometri di argini figli di stenti e tribolazioni, di un numeroso gruppo di braccianti che spingevano non più di due paletti di terra dentro le loro carriole. Seicento anni di duro lavoro segnati da vite umane falcidiate dalla malaria, da notti insonni e malinconici trascorsi,

lontano dalle famiglie, hanno temprato l' animo di questi personaggi che hanno stravolto migliaia di chilometri quadrati di territorio, creando una isola felice e che comprende la bassa Romagna, il Polesine e parte delle

terre che vanno da Ferrara a Bologna. 1884 i lavori di bonifica erano ormai giun-

ti al temine e su questa gente che di generazione in generazione non aveva trasportato altro che terra, incombe lo spettro della disoccu-pazione. Da un'altra zona d'Italia giunge la richiesta di manodopera Il 24 novembre 1884, 302 braccianti romagnoli partirono dalla sta-

zione di Ravenna, diretti ad Ostia, Macarrese Campo Salino ed Isola Sacra, al fine di bonificare le paludi e le malsane terre dell'Agro Pontino ed Agro Romano. Li dirigevano Armando Amuzzi e Nullo Baldini, che tento hanno fatto per il movimento cooperativo italiano. Col passere del tempo molti altri partirono da Ravenna per dare manforte alla colonna romagnola insediatasi nelle campa-gne Ostiensi e pronti a sostituire i caduti a causa della malaria e dopo sette anni furono bonificati circa tremila ettari di terreno tra Castelfusano e Macarrese. La dura battaglia fu vinta ed oggi quelle terre dove risuanava il cigolio delle carriole, sono coltivate dagli eredi degli scariolanti ravennati.

......Scariolanti, la storia